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De Luca e Renzi: le nuove (o vecchissime) frontiere della disintermediazione

Due cosette sono successe, nella comunicazione politica italiana degli ultimi giorni. Due fenomeni rubricabili alla tanto chiacchierata disintermediazione, ma che tuttavia riproducono metodi vecchissimi.

Primo: Vincenzo De Luca, discusso -per varie motivazioni, sia trascurabili che qui irripetibili- candidato Presidente della Regione Campania per il centrosinistra, rende pubblico il suo numero di cellulare durante una conferenza stampa. “Da oggi sarò raggiungibile […] tramite l’applicazione WhatsApp e seguirò con la massima attenzione tutte le proposte che arriveranno dalle persone comuni [..]”. Un canale di comunicazione che più diretto non si può: quale ebbrezza poter inviare un messaggino direttamente al candidato?
De Luca esaminerà davvero tutte le proposte, risponderà a tutte le questioni e alle particolaristiche richieste di questo o quel favore? Ovviamente no, a meno che non paghi un team di risponditori a ciclo continuo, ma l’idea è riuscita, il messaggio è arrivato: il candidato è vicino e (almeno apparentemente) raggiungibile.

Secondo: Matteo Renzi nel giro di tre giorni particolarmente turbolenti (le ultime due oggi) invia due lettere. La lettera, in sè, è una modalità comunicativa che risale alla notte dei tempi, alle corrispondenze ciceroniane e agli epistolari evangelici: niente di particolarmente innovativo, si direbbe. La prima viene inviata agli ormai mitologici “militanti del Pd”, e viene ripubblicata per intero su La Repubblica. La seconda viene invece diretta oggi al direttore de La Stampa Mario Calabresi, e sullo stesso quotidiano ripubblicata senza commentari o risposte di sorta. La disintermediazione, insomma, non ha sempre bisogno di particolari tecniche comunicative, la disintermediazione si può fare anche in due, invece che da soli: basta che l’intermediario -il media tradizionale- si lasci disintermediare, senza alcun colpo ferire. E la lettera al giornale diventa come un post su Facebook, o un tweet: diretto, efficace, corredata della cifra stilistica e ritmica scelta dal comunicatore.

Quale giudizio sul valore o sulle conseguenze della dinamica appena descritta? É una valutazione che rientra nel campo della speculazione e dell’opinione personale: ognuno si faccia la propria.

Nicolò Scarano (@nicoloscarano)

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