..cosa ne pensasse della legge elettorale, ma ha fatto prima lui, costringendomi un po’ a ritrattare alcune posizioni di questi giorni.
L’Italicum ha le sue evidenti storture e contraddizioni, ma si presenta come un compromesso che comunque prima o poi sarebbe accaduto, data la dipartita -stavolta è un fatto, e dispiace- dei Cinque Stelle.
Positivo che le liste bloccate siano evidenziate sulla scheda, ma restano una piccola vergogna, frutto del ricatto di Berlusconi, che chiaramente non può rinunciare a servirsi di impresentabili vari. E le primarie promesse da Renzi sono una consolazione fino a un certo punto, per due motivi:
– quello, di sistema e di principio, secondo cui le “regole del gioco” dovrebbero essere le stesse per tutti, pur non negando che le primarie fanno “bello” il Pd rispetto a Forza Italia.
– quello, più tecnico, che riguarda come le primarie del Pd verranno svolte: ad oggi non c’è un regolamento vero e proprio, e siamo sicuri che esse non diventino quella lotta fratricida (prima delle elezioni vere, almeno, certo) di malapolitica e clientelismo di cui parla lo stesso Giachetti riferendosi -giustamente- alle preferenze?
Sulle soglie: é vero che, per il premio, il 35%, rispetto alla non-soglia, é un progresso, ma resta ancora bassa. Altro compromesso per Silvio, che raccatterà di tutto e di più per cercare di sparigliare al primo degli (eventuali) due turni.
Sulla soglia di sbarramento, invece: non viene giustificata la differenza tra coalizzati e non, una piccola porcheria che darà vita a coalizioni di convenienza, e dunque fragili. Altro pegno pagato a Berlusconi.
P. S. Non ho gradito chi stamane ha quasi invocato che Giachetti ricominciasse lo sciopero.