Vabbe’, fatemi capire: uno si fa costringere a fare il Presidente di un partito dai suoi pavidi ed egoisti sodali pur sapendo di essere parte e non garante, si fa umiliare dal Segretario dello stesso partito, si dimette, e ora è una specie di eroe?
Ho scelto di non infierire su Cuperlo, come qualcuno sta facendo, ma per favore non si esageri -d’altra parte- a dipingerlo come un martire. Ha toppato clamorosamente ad accettare il ruolo, come molti -me compreso- dissero il 15 dicembre.
I modi da proto-bulletto di Renzi hanno fatto il resto (“il bambino che mangia i comunisti”: Gramellini c’aveva azzeccato).