In Olanda i liberalconservatori ottengono 33 seggi. I democristiani 25. In totale 58 seggi per un teorico centrodestra olandese. Il centrosinistra, in tutte le sue quattro o cinque forme (il fallimentare PvDA, i GroeneLinks, i Socialisti hardcore, Van der Dieteren e, perché no, il Denk, socialdemocratici “etnici”) ne prende più o meno lo stesso numero – forse leggermente di meno – e di governare non se ne parla proprio.
Il proporzionale purissimo mi attizza, insomma, come ho detto prima, perché permette me e quattro amici al bar (senza Marra e Romeo, possibilmente) di fare un partitino ideologico, identitario, iper-progressista, che promuova un’agenda avanzatissima e che entri in Parlamento con l’1%. A rappresentare la nostra gente con le nostre idee.
La “frammentazione” – che in realtà è la quintessenza della rappresentanza, Dio solo sa quanto la gente ne abbia bisogno – è cosa bella è piacevole, ma come la mettiamo, a sinistra, con l’attrezzarsi per cambiare le cose, qualsiasi cosa? No, perché al governo dell’Olanda non ci sono andati gli stronzi, certo, ma ci rimangono gli stronzetti.
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