Una storia notturna, ambientata nella graziosissima libreria della Minimum Fax a Trastevere.
Ci entro dentro verso le 00.30, ci siamo io, due ragazze, la libraia e un tizio assurdo. Lo vedo gironzolare inutilmente e ogni due minuti rivolgersi alla libraia: non parla italiano, è visibilmente ubriaco, si presenta in maniera piuttosto viscida. Continua. Mi giro verso la libraia, piuttosto agitata, e le faccio “Ce sta a prova’?”. Lei ne approfitta per chiedermi di rimanere sino a chiusura e accompagnare fuori il tizio.
Passano cinque, poi dieci minuti, questo sta ancora lì, allora la libraia dice che chiude, quello le ritorna vicino, la risaluta per mano. Io facendo finta di cedergli il posto, lo faccio uscire ed esco assieme a lui, ma rimango lì davanti alla libreria. Il tizio non se ne va ed è ufficialmente un po’ inquietante.
La libraia mi chiede di rimanere e di aspettare che lei finisca una cosa che però “non posso vedere” -il conto cassa, vabe’-, e mentre continua a ringraziarmi e a darmi dell’angelo -del cherubino forse? LOL- mi dice che mi regala un libro. Io: “No, vabbe’ dai, figurati”. Lei insiste, dicendosi spaventatissima e ringraziandomi ancora.
Penso a quanto cazzo costano i libri al giorno d’oggi, e a quanti pochi purtroppo ne compro, adocchio quel libro che vedete nella secondo foto – DFW – e le faccio “vabbe’, avrei deciso quale prendere allora..”, lei lo aggiunge al “suo” conto e me lo mette in una busta insieme a un piccolo taccuino della MF – yuhu!! -.
Finisce ‘sta chiusura della cassa, faccio capolino fuori.. Il tipo non c’è più. Ottimo, “comunque piacere” – si chiama Sara – faccio per andarmene verso la piazza ancora frequentata da gente allegra e turisti americani ed ecco che lo rivedo, il tizio, ciondolante, ancora, lì, a dieci metri dalla libreria. Aritorno dalla libraia, che intanto sta chiudendo, e le faccio “Senti, ti aspetto fino all’ultimo”.
Fa quello che deve fare, ringrazia ancora scherzando su un’eventuale “cronaca di Roma”, sale sulla bicicletta e se ne va. Alla fine sono stato promosso a santo, ha detto che finirò nel paradiso dei librai. Speriamo almeno che lì ci siano tutti i libri che non avrò avuto il tempo di leggere sulla Terra. Buona notte.