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Ultimi residui di media-berlusconismo (e del suo opposto)

Infuria la notizia del doppio endorsement in quattro giorni.
A Renzi, ovviamente, il dominatore incontrastato di endorsement politici incassati degli ultimi cinquant’anni. Da parte di Piersilvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset.
Avete capito bene: PIER-SIL-VIO BER-LUS-CO-NI.

I giornali, i siti di informazione online, i tg: cercano di pompare la notizia a più non posso, di appiopparvi un riflesso scandaloso. Il figlio di Silvio Berlusconi, il nemico giurato della sinistra per un’epoca intera -quella che pare appena conclusa- può dichiarare più di una volta il suo apprezzamento per il leader del maggior partito di centrosinistra?
Può Piersilvio apprezzare “le doti comunicative -minori solo a quelle di mio padre-” o “la volontà di fare le riforme” del premier, può -da imprenditore- sperare in un rilancio dell’economia grazie all’azione del governo (come notoriamente tutti gli imprenditori seri a loro volta sperano, con qualsiasi premier e di qualsiasi fazione politica)?
O è ogni giudizio di Piersilvio per forza di cose viziato da una sorta di vulnus retrogrado, di colpa primigenia? E cioè quello di essere proprio figlio del padre a cui comunque -non è da nasconderlo- deve parecchia della sua fortuna?

Gli ultimi fiacchi residui del media-berlusconismo, e del suo opposto -il cosiddetto “antiberlusconismo”-, si allontanano comunque da qualsiasi prima pagina, da qualsiasi bocca prima cianciante. Un triste finale, per fortuna.

Nicolò Scarano
@nicoloscarano

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