É definitivamente sdoganato il concetto secondo cui il coraggio, in politica, corrisponda a dare una risposta positiva alle lusinghe e agli inviti di una manciata di potenti, anche contro il volere del tuo stesso popolo. Facendolo poi passare per “senso di responsabilità”, chiaramente.
Tramontato quello – forse troppo romantico o naïf? – che dipingeva come audaci quelli che contro i più forti si buttano in mare aperto, cercando il giusto consenso per fare ciò che la maggioranza vuole, non “ciò che si deve”.
É assurdo che tutto ciò sia arrivato da quello che più, tra i suoi, s’è fatto bello dei muscoli dorati della popolarità, poi mai esercitata. Lo ammetto: a ciò che ha deciso di fare Renzi oggi, preferisco la sfacciataggine delinquenziale ma largamente (purtroppo) amata di Silvio Berlusconi.