Dice Merryll Lynch: “La ragione per cui questo partito secondo noi ha avuto finora un’influenza positiva sullo scenario politico è che produce idee nuove per affrontare tutti i tipi di problemi economici e sociali: insomma, tengono vivo il dibattito sociale. Il loro alto tasso di consenso costringe i partiti ‘incumbent’ (i vecchi partiti, ndr) e a focalizzarsi di più sul cambiamento”.
Ed io, al netto della loro scompostaggine, volgarità, voluta inservibilità, del loro giacobinismo tendente ad atti talvolta “fascisti”, delle idee bizzarre -per non dire fuorvianti o affette da complottismo un po’ bambinesco-, non posso che dar ragione a Merryll Lynch. Proprio oggi pensavo: ma siete sicuri che senza il Movimento Cinque Stelle avremmo saputo di una magagna come quella delle slot dell’altro giorno?
Non sarò mai un grillino, ma una loro vittoria indiscussa è quella di essere riusciti a mettere sull’attenti -ripeto: con tutti i difetti di cui sopra- sia una fetta importante di cittadini che gli altri partiti, che adesso devono essere decisamente più attenti ad ogni loro mossa e ad ogni mossa dei loro rappresentanti, e a fare in modo che queste favoriscano un “cambiamento” auspicato dalla gran parte degli elettori.
Per questo ho paura che se Renzi si appiattirà troppo sul governo Letta, se farà sue le colpe di un mantenimento forzato dello status quo, se non giocherà all’attacco possibilmente andando al voto entro l’estate, se il Pd non si rinnoverà DAVVERO (e io, noi, ci abbiamo provato) qui finisce male. E nonostante i loro “meriti”, non vorrei vivere in un paese governato dal Movimento Cinque Stelle, né tantomeno -ancora- dalle protesi umane di Berlusconi.