L’unico dubbio che resta è: ingenuità o malafede?
Nel pensare che non vi sia connivenza o assoluto godimento in certi soggetti del Pd e del Pdl a ritrovarsi insieme;
nel credere davvero che si potesse fare non qualcosa di buono o “qualcosa di sinistra” (citiamo anche nanni, dato che ne ha fatti 60 pochi giorni fa) o semplicemente QUALCOSA con questo accrocco;
o che non fosse indicativo l’aver attrezzato 21 ministri e innumerevoli sottosegretariati;
nell’immaginare che silvio non avrebbe fatto un fiato, in nome della stabilità, nel caso di condanna (chiamatelo pure antiberlusconismo, chissenefrega).
In sostanza: nel pensare che questo “sofferto” governo potesse fare qualcosa o salvare qualcuno (forse qualcuno lo ha salvato, in effetti, o lo salverà, peggio).
Il “che altro si poteva fare?”, il “non c’erano alternative” con cui si cerca affannosamente di incastrare il mio e di altri ragionamento su come sono andati questi disgraziati mesi di politica decade immediatamente.
Dal momento che prima potevamo chiedere “e poi, che farai?”.
E che ora, a carte scoperte, a condanna (di Silvio) aggiudicata, possiamo chiedere “ed ora, che si fa?”.
A quale ricatto si deve cedere ancora?
Ingenuità o malafede?
Spero, ma non credo, sia solo ingenuità, ma sarebbe tragico lo stesso.