1. Perché Floris intervista, ad ogni puntata del suo talk show, in prime time, dalle 21.30 alle 22, un esponente di primo piano del Movimento Cinque Stelle? Saranno tre settimane di fila. Di Maio, Raggi e Di Battista. E poi si ricomincia. Mai un dibattito, mai un contraddittorio. Mai un confronto con chi la pensa diversamente.
2. Detto ciò, riguardate l’intervista a Virginia Raggi della scorsa settimana, e di seguito quella ad Alessandro Di Battista. Perché con la prima il pupazzo (Floris) ha fatto lo stronzo per quaranta minuti, mentre al secondo, invece, per poco non ha offerto il sigaro, la grappa e una pacca sulle spalle? L’intervista sembrava concordata. Quasi ogni risposta del Dibba era preparata da un gancio, una scusa, una telefonata di Floris.. e zac! – pronta la staffilata, la battuta ficcante, il sorrisone: “Chiamami Alessandro”. Applausometrooooo
3. Di Battista è molto bravo. Molto bravo. Molto efficace. Efficacissimo. Non je se po’ dì niente. È bello, alto, fico, ha fatto i viaggi della speranza in Sud America e in Africa. Ma Alessandro Di Battista è anche una persona capace di dire “È vero, Putin non rispetta tutti i diritti dei suoi cittadini, ma.. PERCHÉ, IN ITALIA SI RISPETTANO!?”. E poi una galassia intera di altri benaltrismi, generalizzazioni, luoghi comuni, banalità, “so’ tutti ipocriti de qua e dellà”. No, neanche al Liceo parlavamo così.
È, semplicemente, il buco nero della politica.