A PRESCINDERE CHE TU VOTI SÌ O VOTI NO, CHE TU SIA DI DESTRA O DI SINISTRA
Chiunque legga le righe che allego alla fine di questo post, il paragrafo finale di una serie di infamità ed amenità varie, piene di stereotipi anti-italiani oltre che di disastrose banalità, e non pensi “Ma allora questi non solo non hanno più la benché minima percezione della realtà, questi sono proprio delle merde”.. Secondo me è semplicemente antipatriottico. E chi mi conosce sa che io, di patria, ho un concerto piuttosto esteso, e per nulla nazionale.
Leggete solo con quale superficialità si liquida l’eventuale fallimento del progetto “moneta unica”, dopo che milioni di persone hanno gettato e continuano a gettare il sangue per tenerlo in vita. L’unica cosa che viene da pensare, leggendo, è che i personaggi che hanno scritto questo pezzo sono semplicemente degli esseri deprecabili, ecco. Ammantati di un paternalismo tecnocratico non più sopportabile, oltre che tecnicamente, ciclicamente e moralmente fallito. Gente che semplicemente ODIA la politica. Di qualsiasi verso. Vi prego, qualcuno della cosiddetta “élite” o “establishment” o quello che vi pare che glielo dica, ai Soloni dell’Economist.
“What, then, of the risk of disaster should the referendum fail? Mr Renzi’s resignation may not be the catastrophe many in Europe fear. Italy could cobble together a technocratic caretaker government, as it has many times in the past. If, though, a lost referendum really were to trigger the collapse of the euro, then it would be a sign that the single currency was so fragile that its destruction was only a matter of time.”