Se non altro, a questo serve l’epopea di Marchini: a capire che Renzi non ha stipulato alcun patto col diavolo a tempo indeterminato. Nessuna piena convergenza con Verdini, nessun patto del Nazareno, nessun ‘inciucio’ permanente. Fondamentalmente, erano tutte puttanate.
Con quella parte di centrodestra – i ‘moderati’, diciamo – il Pd ha ‘solo’ condiviso questa riforma costituzionale (piaccia essa o no, non è il merito della discussione), in cambio perlopiù di qualche poltrona nelle commissioni al Senato. Le aziende, le condanne di Berlusconi? Quante miserevoli fregnacce. Mai provate in alcun modo, tra l’altro.
Ma io non lo dico per ‘difendere’ Renzi (da cosa poi?), non mi interessa: il ragazzo si difende benissimo, e io non penso abbia fatto tutto bene, altroché. Lo dico per evidenziare quanto tempo perdiamo dietro al ‘giornalismo’ in cui il retroscena diventa realtà, e la realtà opinione.
E noi dietro. A modellare il nostro mondo di percezione come una poltrona di convinzioni imperiture su cui stare sempre comodissimi. E non muoverci più, mai più. Fino a mummificarci.
Il Pd a Roma ha fatto uno sforzo enorme. Io lo sto tastando plasticamente. E Giachetti è semplicemente un uomo di sinistra, molto più di altri che mi sono ritrovato, da “sinistra”, a sostenere.
Chi, “da sinistra”, a Roma tenta una leva nazionale (ma pe’ fa’ che?), dando di fatto valore e forza alla resa dei conti nel centrodestra e rischiando di lasciare la città a una conservatrice di fatto come Virginia Raggi (tutto ordine e pulizia, solo ordine e pulizia, e manettarismo, ca va sans dire), è per me politicamente idiota.
E, inoltre, non fa altro che minare uno dei pochi governi che in Europa – almeno in Europa, ma voi “non seguite la politica”, direbbe qualcuno – si comporta da progressista. Ho cambiato idea? Sì, ne ho cambiata qualcuna. A volte capita.