Piccolo esercizietto di logica del dibattito politico.
Renzi dice: “Mi auguro che un giorno il sindacato sia unico” (ok, ha detto “unico” e non “unitario”, come disse “cultura umanista” invece che “umanistica” l’altro giorno alla lavagna).
Gli rispondono: “No, il sindacato unico no, ci vuole pluralismo!”, “Vuoi tutto, e tutto unico: partito, governo, ora anche il sindacato!”. E infine l’ormai solito appellativo, “Fascista!”.
I sostenitori del premier difendono Renzi, l’argomento di gran lunga più gettonato é: “Fino al 1950 la CGIL era l’unico sindacato, e quel gran fascista [ironico] di Di Vittorio era per l’unità sindacale!!”
La controrisposta dovrebbe essere: “Ma come, ci dite che siete vecchi, e noi dovremmo pensarla come un uomo morto nel 1957 [Di Vittorio]??”.
Oppure, come ha provato -incredibilmente, ma in maniera vana o comunque troppo debole, seppellita dai “Fascista!”- a rilanciare la Camusso: “La nostra prospettiva è il sindacato unitario”.
E invece no. Continueranno con “Fascista!!”, appigliandosi all’uso dell’aggettivo “unico”. E soprattutto non si renderanno conto che un sindacato unitario, invece, soprattutto in tempi di grande cambiamento, sarebbe effettivamente molto più efficace in una risanata difesa dei diritti dei lavoratori.
Matteo, intanto, se la ride. D’altronde, come non, e perché non?
Nicolò Scarano
@nicoloscarano