Comunque io pensavo – poi non sono un esperto, lo ammetto – che le serie fossero belle per un motivo: cioè per il fatto che fossero delle serie, appunto. E che quindi la storia si svolgesse una settimana dopo l’altra, con tutte le sincopi, le ansie, le attese, il buzz del caso, il formarsi di una community che discute dei vari accadimenti e possibili rivolgimenti della trama.
Una serie scaricabile dall’inizio alla fine diviene un film lungo 13 ore, consumabile in solitaria e senza condivisione. E mo’ potrei parti’ con una trafila esagerata su come e quanto il capitalismo moderno tende a cancellare spazi sociali più che a crearne (di illusori, finanche), ma “stamane mattina” (Renzi, 2014) non ne ho i mezzi. Sentimentali, umorali, temporali, ma soprattutto culturali :’D