E’ vero, Matteo Renzi ha sparigliato, come al solito. “Sugli 80 euro i tecnici del Senato hanno detto il falso”: così chiosa in un frammento della nuova trasmissione di Giulia Innocenzi e Marco Travaglio. Un reato di “lesa pubblica ufficialità”, potremmo definirlo.
“Mai sia toccare i dipendenti del Senato”, avrà pensato comprensibilmente il Presidente della suddetta istituzione, Pietro Grasso: e infatti pronto arriva, il giorno dopo, il rimbrotto dell’ex-capo dell’Antimafia.
La vicenda sembra concludersi col noto tweet del cedolino di Renzi, ma ecco che giungono al fianco di Grasso dei bonzi: Gasparri e Calderoli, i vicepresidenti del Senato. Che per difendere i dipendenti -i TECNICI, figure quantomai oscure e dalla denominazione così poco popolare dopo la fine della vituperata era Monti- del ramo alto di un Parlamento ai limiti storici di gradimento, minacciano querela -QUERELA- a colui che sta apparentemente mollando ottant’euro in tasca a una buona fetta di italiani.
Grasso li salva in corner: “Nessuna querela”. Per ora, il suicidio dei bonzi, rimane solo tentato.