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Gne gne, specchio riflesso

Andrea Scanzi scrive che l’atteggiamento di Renzi di chiamare “gufi” e “rosiconi” chi gli porta legittime critiche sui provvedimenti del governo è segno di inequivocabile debolezza. Che gli “gne gne, specchio riflesso” sventagliati verso chi diffida mostrano una vuotezza di contenuti e di argomentazione che ridicolizza il premier fiorentino davanti al popolo italiano.

Scanzi non ha capito, evidentemente, ed è vizio di più pseudogiornalisti, che il consenso di Renzi si nutre principalmente proprio di questa spregiudicata e sfacciata spudoratezza. Atteggiamento che sta sfamando gli italiani di parole e direzioni facili e veloci da comprendere, da digerire, e forse (lo potremo facilmente verificare nelle prossime settimane) anche da toccare con mano. In un periodo propizio, pertanto, che segue a un confuso invorticamento politico che sembrava star per sfociare in una spirale senza uscita.

Gli “gne gne” -non l’ha capito Scanzi, e forse non lo capirà mai- non segnano debolezza, ma, al contrario, crescente onnipotenza.
“Specchio riflesso”, potrebbe rispondergli Renzi.

Nicolò Scarano
@nicoloscarano
P.S. Chi scrive -è bene chiarirlo, dopo questo pezzo, non tanto per paura di sembrare ciò che non si è, quanto per aiutare il lettore definendo il punto di vista da cui si scrive- si costituisce: è un po’ “rosicone”.

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