Ve lo ricordate il confronto tra i cinque candidati alle primarie del 2012, quelle per la candidatura alla premiership del centrosinistra? Si scontrarono, a quella competizione, Laura Puppato, Bruno Tabacci, Nichi Vendola, Matteo Renzi e Pierluigi Bersani.
Alla fine del confronto, l’ultima domanda, la più folkloristica, voleva mettere in fila il pantheon degli allora candidati leader: uscirono fuori personaggi più o meno amati, tutti rispettabilissimi, della politica e della società civile come della Chiesa, italiani e non.
Alcide De Gasperi e Giovanni Marcora, Nilde Iotti e Tina Anselmi, Nelson Mandela e la blogger tunisina Lina per Matteo Renzi. Vendola sorprese un po’ tutti enunciando solo il nome del cardinal Maria Martini, mentre Bersani espose la fatidica e poi tristemente nota (tra le altre mosse di quella campagna elettorale) coppia Papa e Giovanni.
Oggi, alla vigilia delle elezioni europee più importanti della storia, il nuovo Partito Democratico si presenta in uno spot col suo nuovo pantheon: pop, trasversale, ecumenico, col bollino verde “Per tutti” appiccicato in fronte.
Da Maradona (una delle poche uscite, fuori dall’ambiente calcistico, in cui viene ritratto come esempio positivo) al nazionalpopolare Fantozzi, da Luke Skywalker a Frankestein Jr. per i più sofisticati (ma neanche troppo), passando per Forrest Gump e arrivando sino (addirittura) alla citazione dell’universalmente adorato San Francesco d’Assisi.
Tutto all’insegna del “si può fare”, e praticamente nulla di nuovo: e forse, proprio per questo, nell’era in cui la cultura pop italiana (a partire dall’ultimo Sanremo) rivanga a più non posso in un passato descritto come dorato, il nuovo pantheon pop del Pd potrà rivelarsi un dejavu in grado di funzionare.
Nicolò Scarano
@nicoloscarano
SENATRICE PUPPATO E L’ ART. 21 DELLA COSTITUZIONE.
Art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
Quando nel marzo del 2013, Laura Puppato lo accusò di essere un piccolo ducetto , Flavio Zanonato, ora deputato al parlamento europeo affermò:
“ Mi sembra giusto che la gente sappia che la Puppato non accetta le critiche e che non è affatto quella che sembra in televisione.”
Sono stato denunciato da Puppato per averla diffamata con calunnie, il processo inizierà il 17 ottobre prossimo.
La mia non è diffamazione personale, ma critica a comportamenti politici della senatrice Puppato, diffusa con i mezzi a disposizione di un cittadino. giornali online, social network, emails etc.,etc.. Ho aumentato la diffusione dopo che Puppato mi ha inviato a casa due volte il comandante dei carabinieri di Montebelluna, Arcidiacono per farmi cambiare idea e dopo la denuncia.
Le mie critiche alla senatrice Puppato riguardano principalmente i seguenti punti:
• La strumentalizzazione partitica dell’evento del Cansiglio il 9 settembre 2012. Puppato si presentò come oratrice unica e capogruppo del PD in Consiglio regionale Veneto. Fatto grave che ruppe l’unità delle forze antifasciste. Allego la mia lettera aperta dell’ anno scorso a Carlo Smuraglia e la sua risposta.
• La sua performance come sindaco di Montebelluna. Tra l’altro fu denunciata al TAR dal WWF locale.
• Quando nel luglio del 2011 il Consiglio Regionale Veneto si è pronunciato a favore della riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle, Puppato capogruppo del PD non si è opposta come hanno fatto altri, per esempio Bertolissi eletto nella stessa lista, ma si è astenuta, facendo passare questo come una critica / atto di accusa alla politica veneta.
• La legge 27/12 che permette al Movimento per la vita di entrare negli ospedali ottenne il voto favorevole da Puppato allora capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Veneto ( La commissione Sanità del Consiglio regionale poco tempo fa ha respinto il testo che autorizzava l’ ingresso negli ospedali ad associazioni che si occupano di etica e salute. Il Movimento per la vita, innanzitutto. Così torna in giunta il regolamento della legge 27 approvata 2 anni fa. Una grande vittoria delle donne, una sconfitta per Puppato ).
• L’ aver votato in Senato l’abolizione dell’art. 138 della Costituzione, dopo aver partecipato alcuni giorni prima, il 12 ottobre 2013 a Roma ad una manifestazione a sostegno carta costituzionale.
• Il cambiare troppo spesso posizione. Puppattiana durante le primarie del PD del 2012 per ottenere la segreteria del partito e la presidenza del consiglio. Poi, via via, bersaniana, amica dei grillini,civatiana ed ora renziana.
• L’ aver abbandonato per ben due volte il territorio dove era stata eletta, prima di terminare il suo mandato. Prima Montebelluna dove era sindaco,per diventare consigliere regionale veneta, poi il Veneto per diventare senatrice.
Francesco Cecchini 21.06.2014