Insomma, vogliono andare direttamente al voto. O meglio, questo vuole Renzi e chi lo segue da più vicino. Vogliono andare al voto con l’Italicum alla Camera, modificato chissà come – forse per nulla – dalla Corte, e col Consultellum al Senato, anche quello stabilito dalla Corte.
Vogliono puntare il tutto per tutto alla Camera, sperando di poter trasformare questo doppione del 40,8 in un voto politico che gli darebbe – teoricamente – la vittoria al primo turno. E poi cavarsela al Senato, cercando la stessa maggioranza che hanno ora. Di fatto, non cambiando nulla. E male che va, facendo da argine al grillismo che straborderebbe con il ballottaggio alla Camera. Come nota Cassese, un blocco di sistema bello e buono.
Ad Alfano e soci sta bene, il Consultellum al Senato è l’unica chance che hanno per sopravvivere e pesare in un’opzione di governo. Salvini dice di andare a votare con qualsiasi legge elettorale, non si capisce per quale strambo calcolo politico. Grillo dopo aver urlato “Al voto! Al voto!” che fa? Si nasconde? Silvio tace, probabilmente vorrebbe veder logorare Renzi ancora un po’, ma alla fine difficilmente potrà opporsi.
L’ostacolo più grande a questo punto rimane solo Dario Franceschini. Che controlla tanta parte del Pd che magari a votare non ce vole anna’, ecco, e potrebbe far sponda con la minoranza. Che vuole anch’essa veder consumare il renzismo e riprendersi il partito, “l’unica cosa che conta”.
Io, moderatamente e pacatamente, nel rispetto di tutte le opinioni, ed anche un po’ spiccando Il Volo, la ritengo un po’ una follia. Una spregiudicatezza dopo una spregiudicatezza finita male.
Sono l’ultimo ad amare lo stallo, e nel mio piccolo posso dirmi un arcinemico delle larghe intese. Ma il segnale non era stato “straordinariamente chiaro”?