Sulla Northern Line avevo seduti davanti a me due specie di yuppie. In suite, cravatta, belle scarpe. Sembravano provati: uno non riusciva a tenere la testa ferma, e a stoppare -santo cielo- quelle pupille impazzite sotto le ciglia rossicce, l’altro -a intervalli più o meno regolari- si grattava l’accavallata caviglia sinistra e poi batteva in maniera piuttosto innaturale lo spazio tra il pollice e l’indice della mano destra sulla sbarra blu che serve ai pendolari ritti per non franare. Parlottavano in maniera febbrile e spezzettata. Mi hanno un po’ impressionato. Londra é anche questo, io mi butto in vasca
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