1. La flessibilità che ci concede l’Europa sui conti pubblici é la stessa di sempre: praticamente nulla.
2. Il mutuo riconoscimento delle decisioni sull’asilo è scomparso dalle ultima bozza di conclusioni del vertice Ue. Sul fronte immigrazione non cambia nulla. Il problema degli sbarchi clandestini resta un problema interno all’Italia.
3. L’Italia ha detto sí alla nomina di Junker facendo gioco di squadra con la Germania, in cambio di parole, parole, parole.
Questo, per ora, é il quadro completo. Ed é chiaro che lo scenario attuale non premia in alcun modo l’Italia. Anche perché nel caso del nostro Paese ció che fa la differenza non sono le nomine ai vertici del governo dell’Unione, ma le politiche concordate da tutti gli stati membri. E al momento, quelle che riguardano l’Italia, sono affatto vantaggiose. Soprattutto se si considera che l’Italia di Renzi doveva farla da protagonista visto il trionfo politico alle ultime elezioni europee.
Caffè amaro
E bravo il nostro caffè amaro.
Il consiglio è mettere un pò di zucchero, ogni tanto.
Se no si diventa acidi….e poi serve il Maalox.
Per digerire il ritorno dei Letta, Bersani e Monti.
O è proprio ciò che si vuole?
Perchè a seminar scetticismo e sfiga, davanti a risultati non eclatanti, non definitivi, ma risultati, delle due l’una:
o ci si chiama Bartali, oppure si lavora, ad insaputa o meno, per il Re di Prussia.