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Storia dei #tantipiccolipescirossi

E’ Agosto. L’idea viene all’improvviso, guizza proprio come fanno i pesci. Indosso una maglietta dei Prodigy, di “Breathe”: un pesce accampato lì sopra, all’altezza del petto, proprio un pesce. Arancione, per la verità. Ma il nostro dovrà essere rosso: sarà che quel colore ancora qualcosa ce la lascia immaginare.
E poi non il NOSTRO pesce, allora, ma i NOSTRI, perché col rosso non si va mai da soli. 
Boccheggiamo sì, piccoli e indifesi, in un’acqua sporchissima, ma decidiamo di andare anche da qualche parte, e non siamo soli. E poi, soprattutto, siamo rossi. “Torneremo, e saremo milioni” diceva un nostro vecchio compare, uno che qualche anno fa ancora compariva orgogliosamente sui nostri manifesti. E allora non saremo proprio milioni, ma almeno un centinaio sì.
L’idea non è nuovissima: tanti piccoli pesci rossi si uniscono, e continuano ad unirsi verso una coda ancora incompleta, in un grande pesce rosso.
Nell’atto di mangiare, ok… ma Cosa? 

Comparirà poi uno squalo, sul fondale del palco della nostra Festa dell’Unità: la personificazione (o dovrei dire “animalificazione”) di un “cattivo” da sconfiggere con la forza del gruppo.

Ma l’Idea si spinge oltre la semplicità del messaggio immediato, dalla logica del nemico, deve farlo o soffocherà. Qual è il problema principale del nostro tempo, la sua tragedia dilaniante?
Al disamore, alla sfiducia, al menefottismo, agli sguardi girati dall’altra parte dobbiamo rispondere con una richiesta.
Una richiesta di aiuto. Una richiesta di nuova partecipazione, di parole, di idee, ed anche di insulti.
Noi vogliamo sapere cosa ci ha allontanati dall’occuparci di noi stessi, e cosa di noi stessi si può portare nel “percorso di ricognizione” che dobbiamo assolutamente riprendere a correre se non vogliamo morire di ignavia, se non vogliamo scomparire nel nulla cosmico.
Noi vogliamo sapere, da chi ci guarda quasi con simpatia, ma anche da chi ci scruta ridendo sotto i baffi, se non proprio con disprezzo, cos’è che quel tanto che manca per rendere i nostri progetti qualcosa per cui vale la pena spendersi.
Noi vogliamo che ci si dica, da quelli che “Ma che ci state a fare ancora lì?”, cosa dobbiamo fare affinché possiamo essere considerati un’alternativa credibile.

Noi crediamo che si possa cambiare, altrimenti non faremmo tutto questo. E’ una questione di Partito Democratico, una questione di sinistra, ma soprattutto una questione del Paese. Da Albano in su (e non geograficamente).
Dateci una mano: non basta il pensiero, basta UN pensiero. Anzi, DUE.

Da stasera, chi passerà alla Festa dell’Unità di Albano Laziale, potrà partecipare al “graphic brainstorming” dei #tantipiccolipescirossi: un tazebao di diverse sensibilità su cui speriamo l’8 Settembre non ci sarà più spazio.
Sulla sinistra, accanto ai pesciolini che si uniscono, potrete scrivere o disegnare cosa serve a questa politica, a questo Pd, a questa sinistra. Sulla destra, invece, vicino alla bocca del pesce, scriveremo e disegneremo cosa ci dobbiamo mangiare una volta per tutte.

E’ importante: vi aspettiamo.
#tantipiccolipescirossiImmagine

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