“Si muore generalmente perché si é soli o perché si é entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si é privi di sostegno.”
Appena finito di leggere “Cose di Cosa Nostra”, Giovanni Falcone. Non mi ero mai informato a dovere sull’argomento MAFIA, avrei dovuto farlo prima. E so di aver acquisito solo l’1/1000 di ciò che si deve sapere.
Falcone era uno che sapeva chi, cosa, come e perché. E, pur accompagnato da uno scetticismo tutto siciliano, sperava, o meglio, lavorava duro, in condizioni estreme. Mi chiedo: si fa ancora?
Ciò che sappiamo/possiamo é fermo da qualche parte, é fermo addirittura al ’92? 20 anni sono passati, a che punto siamo? Chi ce lo racconta ORA, chi ci dà testimonianza diretta, che esempio seguiamo?
“Possiamo sempre fare qualcosa”: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrati e di ogni poliziotto. – E di ogni cittadino, aggiungo umilmente io.