101 punti. Sforzo semi-eroico. Alcuni si ripetono, la maggior parte no. Comunque vada, grazie Pippo. E “nun mollà”. Ecco gli 11 che mi sono sembrati più brillanti:
– “Al centrosinistra italiano, dopo i risultati elettorali, s’impone una profonda analisi del potere in questo Paese e sui legami tra politica e grandi gruppi industriali (Grillo è partito da lì).”
– “La questione dell’uguaglianza si deve imporre, perché la sinistra italiana è l’unica sinistra nel mondo che non ne parla quasi mai (non nel senso di «siete tutti uguali»: quello ce lo sentiamo ripetere spesso).”
– “Non facciamo gli ipocriti: lo sapevamo anche prima che certi argomenti, al governo con Berlusconi, non avremmo potuto affrontarli.”
– “Né Blair, né altri modelli del passato: ci vuole una ricetta per l’Italia e per il suo futuro (a me viene sempre in mente quando Benigni si autodefiniva l’«Anna Magnani svizzera»).
– “Continuare a oscillare tra la protesta di piazza e di maniera e la retorica della governabilità, foss’anche con Berlusconi, non è opportuno. Si può avere un partito di sinistra e di governo, alternativo alla destra, come c’è in tutti gli altri Paesi normali?”
– “Possiamo, allo stesso modo, combattere le oligarchie e le consorterie aprendo i troppi mercati chiusi di questo Paese, e tutelare chi invece in questi anni si è visto la propria attività venire spazzata via dalla deregulation?”
– “Il voto a Grillo è legato certamente alla casta e al sistema di potere della politica tradizionale, ma le sue ragioni vanno ricercate nel disagio sociale ed economico che vive larga parte della popolazione. Non scambiamo le cause per gli effetti.”
– “Il problema non sono Ds e Margherita, ma che ancora se ne parli e si ragioni in questi termini.”
– “Il prossimo segretario del Pd deve parlare con Grillo. Sì. Gli chieda un caffè, in streaming, in mondovisione, ma ci parli. E si confronti. Più o meno come si è fatto con Berlusconi (sic). Non averlo fatto, è stato uno stupido errore.”
– “Dov’è finita la riflessione sul 99%? Il Pd, oltre a dare concretezza e senso alle politiche europee, ha intenzione di occuparsi di ciò che succede nel mondo?”
– “Chi sono i 101? E perché, caso unico nella storia dell’umanità, non si dichiarano? Hanno pure vinto, perché schermirsi?”