Ieri Ballarò ha fatto un gran bel servizio pubblico: m’ha fatto capire che con tutta probabilità non potrò sostenere Matteo Renzi alle prossime vicinissime elezioni. Ma come, Matteo?, lo scout?, il sindaco più amato d’Italia?, colui che, tronfio dell’abolizione totale al finanziamento si fa foraggiare dal bel Davide Serra?
Ma come, Davide Serra? Davide Serra quello de “la Thatcher miglior premier della storia”? Davide Serra quello del “non é colpa della finanza se qualcuno ha investito nei bond argentini”? Davide Serra quello della religione della competitività perché “il mondo va veloce”? Davide Serra quello degli hedge funds alle Caymans, perfettamente legali sì (direbbe Renzino), ma poi riversati in politica? Davide Serra quello che dall’alto dei suoi loft fra Londra, New York e Parigi non riesce proprio a scorgere le devastazioni ambientali e sociali che il suo caro neoliberismo crea ogni giorno giù al piano terra come a migliaia di chilometri di distanza?
Davide Serra proprio quello? L’esponente più brillante di quella nuova generazione di finanzieri squali e creativi che “rottamano” proprio come Matteino nostro? Renzi vincerà le prossime vicinissime elezioni, e allora vorrò che Vandana Shiva si fosse sbagliata.