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3 vie.

Premettendo che l’analisi é compiuta alle attuali condizioni, senza considerare forti stravolgimenti endogeni e/o esogeni all’interno/esterno dei partiti, le vie che vedo sono 3.

1. Governissimo. Chiamatelo come vi pare: tecnico, del Presidente, inciucio. La soluzione più antidemocratica che si possa prendere in questo momento. Governicchio senza visione né scopo, che salva gli impresentabili (basta!, si deve chiamare le cose col loro nome) ma non salva l’Italia. Dura un anno, due (a poltrona acquisita, ci si spalleggia, questo é vero), poi qualcuno vorrà tornare al voto. E dopo?
Grillo fomenta il popolo giustamente fottuto e tradito e si mangia il centrosinistra.
A questo punto, se Berlusconi é ancora vivo, le elezioni vanno più o meno così (salvo improbabili miracoli dalla sinistra):
Grillo 60%, Silvio 30%, Csx 10%. Con un’astensione del 40%.
Se Berlusconi, o perché morto (fisicamente intendo) o perché scappato ad Antigua per qualche magagna, non é candidato premier, va a finire così:
Grillo 80%, Silvio 10%, Csx 10%. Astensione al 50%.
Una maggioranza abnorme e una opposizione insignificante, oltre che divisa.
La democrazia, già in pausa di riflessione, si separa dal Paese Italia.

2. Governo a 5 stelle. Napolitano prova ad affidare l’incarico “a scendere”, ma Berlusconi non viene sostenuto da nessun altro. Tocca dunque al M5S. Il paese reale é praticamente alla fine. Con atroci sofferenze e spaccature, il centrosinistra vota la fiducia a un chissàchi del 5stelle. Non escluso che con un’allucinante scelta ideologica di “coerenza” Grillo/Casaleggio possa anche decidere di non far governare il moVimento con gli zozzi voti della politica tradizionale, il governo a 5stelle sarebbe una totale incognita, dato che ad oggi non sono neanche capaci di scrivere una legge. “Fortunatamente” agirebbero sotto il controllo dei Dem, ma non é difficile immaginare che Grillo la rigiri a suo modo urlando “Noi vogliamo cambiare l’Italia, LORO non ce lo fanno fare”.
Il governo a 5 stelle dura poco, del dopo solo una certezza: se Silvio é candidato, rivince a mani basse. Se non lo é, stallo again.

3. Elezioni. Si forza in qualche modo sulla legge elettorale. Sarebbe preferibile averne una nuova, ma nel caso venga abrogato il Porcellum per tornare al Mattarellum nei prossimi giorni, forse Napolitano si dimetterà qualche giorno prima del 15 aprile. Viene eletto il nuovo PdR dopo indicibili giorni di stallo (chi? impossibile da prevedere ora), quello scioglie le camere, e via, si ricomincia. Sugli scenari elettorali scriverò in seguito.

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